Bibite frizzanti: perché fanno male se assunte dopo aver fatto sport
In particolare lo studio ha posto in evidenza che bere queste bibite quando fa molto caldo, può avere delle conseguenze dannose per i reni. I ricercatori hanno seguito un gruppo di volontari che ha svolto un’ora di corsa sul tapis roulant e tre diversi esercizi relativi al sollevamento pesi. La seduta di ginnastica si è svolta in un ambiente con una temperatura di 37 gradi. Dopo i primi 45 minuti i volontari avevano un break di 15 minuti nel corso del quale potevano scegliere di bere a scelta un drink, un succo o dell’acqua. Dopo la pausa hanno svolto altre tre sedute, sempre intervallate dai break. Complessivamente l’attività fisica ha avuto la durata di 4 ore. Poco prima della fine della stessa, gli autori dello studio hanno chiesto ai volontari di bere un ultimo sorso della bevanda scelta, quindi hanno analizzato i seguenti parametri indicativi dello stato di salute: temperatura corporea, battito cardiaco, pressione arteriosa, peso e marcatori delle malattie renali. Questo esame ha riguardato tutti i volontari, sia immediatamente la fine dell’attività fisica che nelle 24 ore successive. La comparazione dei risultati ha evidenziato che chi apparteneva al gruppo delle bevande frizzanti e dei succhi di frutta presentava livelli più elevati nei marcatori dei problemi renali, valori che invece non hanno presentato alcuna alterazione in chi ha consumato della semplice acqua minerale. I ricercatori hanno spiegato che: “Ora abbiamo bisogno di effettuare ulteriori studi sugli effetti a lungo termine del consumo di questi drink durante l’attività fisica, e il loro legame con il rischio di sviluppare malattie renali”.