Sauna: ecco perché fa bene al cuore
I ricercatori hanno preso in esame per 15 anni lo stato di salute di quasi 1700 partecipanti con una età media di 63 anni. La ricerca ha evidenziato che ad una maggiore frequenza delle saune corrisponde una minore mortalità per eventi di natura cardiovascolare. L’esperto Ciro Indolfi, presidente della Società Italiana di Cardiologia (SIC) spiega che in 15 anni gli habituè della sauna: “hanno sviluppato solo 181 eventi cardiovascolari, risultati poi fatali, corrispondenti a circa 2,7 decessi per 1000 individui contro i 10,1 decessi tra coloro che non la facevano o la facevano in modo saltuario. Valori che attestano una diminuzione significativa del rischio di mortalità“. Anche la durata gioca un ruolo importante per quanto riguarda i benefici che ne possono derivare al cuore: in questo senso dovrebbe essere praticata per non meno di 30 minuti. Indolfi sottolinea che gli effetti della sauna: “hanno dunque un impatto positivo sulla funzione circolatoria: il calore può migliorarla agendo sulle cellule dell’endotelio che rivestono le arterie, riducendone la rigidità, stimolando nella fase acuta il sistema simpatico, infine abbassando la pressione arteriosa. Inoltre, la sauna determina un aumento della frequenza cardiaca fino a 120-150 battiti al minuto, paragonabile a quello ottenuto con un esercizio fisico di intensità bassa o moderata”. Tuttavia non è adatta a tutti: in particolare è da sconsigliare ai pazienti ad alto rischio cardiovascolare, ad esempio quelli con scompenso cardiaco, ipertensione, ipotensione, infezioni acute, epilessia, miocarditi, pericarditi. Pertanto non si può prescindere da una visita medica preventiva per chi intende praticare una sauna prolungata.