Alzheimer: i segnali a cui fare attenzione
Lo studio è stato condotto su 96 persone, alcune delle quali affette da un deterioramento cognitivo lieve. I volontari dovevano descrivere con dovizia di particolari una immagine, poi una giornata di lavoro e infine l’ultimo sogno di cui serbavano ricordo. I ricercatori, nel confrontare le risposte dei volontari affetti da un decadimento cognitivo lieve con quelle degli altri privi di disturbi, hanno osservato dei segnali del deterioramento cognitivo che non risultano con i test neuropsicologici convenzionali. Pertanto questi segnali dell’Alzheimer, se individuati e trattati per tempo potrebbero impedire o comunque ritardare la progressione della patologia. Questi in particolare sono i segnali che dovrebbero essere esaminati con maggiore attenzione: l’allungamento delle pause nel parlato, la ridotta frequenza con cui si emettono le parole, e uno stile discorsivo poco fluente. Altri segnali di cui tenere traccia sono le amnesie, che si manifestano con la difficoltà di ricordare ciò che è accaduto di recente, disturbi del linguaggio e difficoltà di ragionamento, difficoltà o impossibilità nel portare a termine compiti semplici, il disorientamento nel tempo e nello spazio. L’Alzheimer è una patologia neurodegenerativa che comporta un lento ma inesorabile decadimento delle facoltà cognitive.