I risultati della ricerca italiana nel trattamento delle metastasi al cervello
La radiochirurgia rappresenta una tecnica radioterapica non invasiva che consente di irradiare piccole lesioni tumorali con una elevata dose di radiazioni. Da alcuni anni trova impiego nel trattamento di alcuni tipi di metastasi al posto della radioterapia convenzionale. Filippo Alongi, direttore dell’Unità operativa complessa di radioterapia oncologica e professore associato all’Università di Brescia, mediante radiochirurgia ha trattato 381 metastasi encefaliche in 64 pazienti. Riguardo ai risultati ottenuti, la visita di controllo effettuata a distanza di 2 mesi nel 99% dei casi trattati ha evidenziato l’arresto della progressione del tumore e una remissione parziale o completa di ogni metastasi trattata. Inoltre non si sono verificati effetti collaterali degni di nota. Così spiega il professore Filippo Alongi: “Questa metodica permette di colpire in una unica seduta di tre minuti fino a dieci metastasi intracraniche contemporaneamente, in modo non invasivo, senza anestesia o bisturi. Per chi viene da un’altra regione questo rappresenta una opportunità enorme, considerando costi e problematiche logistiche che accompagnano le terapie. Stiamo continuando il follow up dei pazienti per capire quanto a lungo nel tempo questo risultato positivo può essere garantito rispetto alle tecniche convenzionali”.