La scoperta è stata effettuata sulla costa meridionale in Perù. nella valle Chincha. Secondo gli studiosi risalirebbero al tardo periodo della civiltà Paracas ossia tra l’800 e il 100 prima di Cristo. Gli studiosi hanno individuato 5 tumuli cerimoniali da cui si dipartono 71 linee che si estendono per migliaia di metri arrivando a coprire una superficie di circa 40 chilometri quadrati. Una altra particolarità osservata dagli archeologi è che queste linee convergono tutte verso il punto del tramonto del solstizio invernale australe, che cade il 21 giugno.
Secondo gli studiosi questi segni sarebbero da correlare a indicazioni di tipo astronomico per cui lascerebbero supporre che la popolazione avesse già un notevole bagaglio di conoscenze astronomiche.
Gli archeologi scavando in 3 dei 5 tumuli sono riusciti a datarli per stabilire l’età dei manufatti, che viene fatta risalire a circa tre secoli prima della civiltà Nazca che invece è sorta solo dopo il primo secolo dopo Cristo.
Quella dei Paracas in effetti fu la prima popolazione a insediarsi lungo la costa meridionale del Perù. I Paracas erano soliti costruire una sorta di collinette cerimoniali nei pressi delle loro case e soprattutto si servivano delle rocce circostanti per la realizzazione dei geoglifi.
Ma cosa ritraggono gli oltre 800 geoglifi (con 13mila linee) della civiltà Nazca? i soggetti sono profili di animali stilizzati che arrivano anche a 180 metri e che coprono una estensione complessiva di oltre 50 chilometri quadrati. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista dell’Accademia delle Scienze americane (PNAS).