Cannabis: le conseguenze fertilità maschile
I ricercatori hanno preso in esame lo sperma di uomini che erano soliti fumare questa sostanza almeno qiualche volta a settimana nei sei mesi precedenti. Quindi hanno postoa confronto le caratteristiche dello sperma con quelli che non avevano consumato marijuana negli ultimi 6 mesi e non più di 10 volte nella loro vita. Da queso confronto è stato evidenziato che maggiore è la concentrazione del Thc (tetraidrocannabinolo) nell’urina degli uomini e maggiori risultavano le modifiche genetiche al loro sperma. In particolare il Thc sembrerebbe influenzare l’attività su un numero molto vasto geni, compresi quelli che ad esempio hanno un ruolo nel far sì che gli organi del corpo raggiungano la dimensione normale e quelli che disciplinano la crescita durante lo sviluppo. Tenendo conto di questi risultati, per i ricercatori gli uomini che desiderano un figlio dovrebbero smettere di fumare la cannabis almeno 6 mesi prima. Pertanto sulla base di quanto è sato evidenziato da questo studio non è possibile escludere che il Thc possa avere effetti negativialla fertilità maschile o che in caso di gravidanza lo sviluppo dell’embrione potrebbe discosatrsi dalla norma. I ricercatori sottolineano che la cannabis ha effetto su alcuni meccanismi regolatori del Dna dello sperma, tuttavia non si conosce ancora a sufficienza se possano trasmettersi alla generazione successiva.