Vaccini anti-influenzali scarseggiano
E’ probabile che la scorsa epidemia influenzale che ha messo a letto 8 milioni di italiani abbia fatto acquisire maggiore consapevolezza circa l’importanza del vaccino. In particolare così spiega Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg): “A richiederlo sono stati coloro a cui è offerto gratuitamente, ma pure gli adulti in salute che hanno scelto di ricorrere all’arma più efficace per proteggersi dall’influenza. Non è tanto un problema che le dosi scarseggino adesso, quanto che siano mancate in alcune aree del Paese a metà novembre: nel pieno della campagna vaccinale, che ormai possiamo definire conclusa“. Alcune regioni risultano più colpite di altre: “Oggi richiedere la profilassi è pressoché un miraggio per gli abitanti della Sardegna, della Campania e dell’Emilia Romagna. Leggermente migliore risulta la situazione in Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige e Lombardia: anche se pure nelle rispettive province non è semplice correre ai ripari, adesso che il termometro inizia a far registrare un brusco calo delle temperature. Sembrano reggere l’urto della richiesta, invece, le regioni del Centro e del Sud“. Insomma le richieste sono state sottostimate in quanto tarate su quelle arrivate nel 2017. Le aziende che producono i vaccini antinfluenzali quindi si sono trovate a far fronte a questo aumento di richiesta in corso d’opera. D’altronde sono state le Regioni, che nella maggior parte dei casi programmano l’acquisto delle dosi a cadenza biennale, per cui faticano ad adeguarsi a inattesi cambi di rotta, a sottostimare la domanda da parte degli italiani.