Caffè e morbo di Parkinson: cosa hanno scoperto i ricercatori
I ricercatori in particolare hanno analizzato l’Eht, un acido grasso che deriva da un neurotrasmettitore della serotonina, presente nel rivestimento dei grani. Tale acido nello specifico proteggerebbe il cervello dall’accumulo anomalo di proteine che si verifica sia nei pazienti affetti dal Parkinson che da quelli malati di demenza a corpi di Lewy. I due composti, ovvero l’Eht associato alla caffeina, sperimentati sui topi si sono potenziati vicendevolmente. Pertanto combinati assieme, potrebbero rallentare o addirittura frenare la progressione di queste patologie neurodegenerative. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Pnas.