L’errore dello stagista: ecco cosa ha combinato
Con un semplice clic lo stagista ha fatto comparire online un rettangolo giallo che ha sostituito i classici banner pubblicitari. Il nuovo formato pubblicitario è rimasto in rete per 45 minuti dalle 19 alle 19:45 del 4 dicembre scorso su moltissimi siti americani e australiani. L’episodio ha ricevuto conferma da parte di un portavoce di Financial Times. Non solo, ma lo stagista è incorso in un altro errore, se possibile, ancora più marchiano del precedente: in pratica tramite un ordine ha offerto ai siti che la ospitavano un guadagno del tutto fuori mercato: 25 dollari ogni mille visualizzazioni, rispetto a un prezzo di mercato di 2 dollari. In ogni caso Google ha fatto sapere che pagherà i siti che hanno ospitato il finto banner pubblicitario. Si tratta in effetti di un errore che nelle sale di borsa è conosciuto come la “sindrome del dito grosso”, ovvero l’errore umano che nasce da un tasto premuto erroneamente creando danni milionari. L’errore si definisce in gergo “fat finger” (dito grosso). Un portavoce di Google così ha spiegato quanto successo: “Durante un esercizio di formazione è stato commesso un errore per cui una spesa effettiva è avvenuta sui siti dei nostri partner per una durata di circa 45 minuti. Non appena ci siamo resi conto di questo errore abbiamo prontamente lavorato per fermare le campagne in esecuzione“. Non vorremmo di certo essere nei panni dello stagista in questo momento.