L’Alzheimer è una patologia neurodegenerativa che causa un progressivo quanto inesorabile decadimento delle facoltà cognitive. Stando a uno studio condotto dalla University College of London, che ha esaminato tremila persone con una età di media di 61 anni lungo un arco di tempo di 15 anni, sarà possibile diagnosticarlo precocemente misurando le pulsazioni del collo. In particolare lo studio ha evidenziato che i volontari che avevano una pulsazione accelerata nei pressi del collo presentavano il 50% in più del rischio di essere affetti da questa patologia neurodegenerativa nell’arco di 10 anni. Ciò si spiega col fatto che i vasi sanguigni quando sono in grado di far sì che il battito del cuore non sia mai troppo accelerato. Le pulsazioni quando sono intense possono portare a delle perdite di sangue nei capillari che raggiungono l’encefalo. Queste piccole perdite sommandosi nel tempo possono portare a dei problemi cognitivi. Paul Edwars, direttore dei Servizi clinici per la demenza in Gran Bretagn, spiega che: “Prima di formulare una diagnosi di demenza, può trascorrere anche molto tempo e l’attesa provoca stress e frustrazione nel paziente. È incoraggiante sapere che si sta lavorando allo sviluppo di metodi più rapidi”. Indubbiamente la diagnosi dell’Alzheimer molti anni prima che si manifesti, potrebbe aiutare i medici a tenere maggiormente sotto controllo una malattia che presenta molti aspetti complessi, che la rendono difficile da gestire.
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