Cancro e riduzione rischio con una dieta bio: i risultati dello studio
I ricercatori tra il maggio 2009 e il novembre del 2016 hanno preso in esame un campione di 68.946 volontari adulti francesi, che sono stati seguiti per un periodo della durata complessiva di quattro anni e mezzo. Lo studio ha tenuto conto dei molti fattori che possono contribuire alla comparsa di un tumore, ad esempio età, sesso, stile di vita, alimentazione e istruzione.
Per chi seguiva una dieta biologica si è assistito a una riduzione generale del rischio di tumore. In particolare la diminuzione è risultata ancora maggiore per il linfoma rischio ridotto del 76% e per il carcinoma mammario in post menopausa con riduzione del 34%.
Julia Baudry, del Centro di ricerca in Epidemiologia e Statistica della Sorbona, a Parigi, e autrice principale dello studio, spiega che: “la scoperta più sorprendente è stata l’entità della riduzione, che è lontana dal solito rischio osservato per i fattori nutrizionali”
Tuttavia i risultati di questo studio avranno bisogno di ulteriori conferme derivanti da altre ricerche. In questo senso Frank B. Hu, presidente del dipartimento di nutrizione, Harvard T.H. Chan School of Public Health, spiega che: “Questa è un’area molto difficile da studiare, ed è molto difficile valutare con precisione il consumo abituale di alimenti biologici. Nel complesso, si tratta di risultati interessanti, ma sono molto preliminari. Sarebbe prematuro formulare raccomandazioni sul consumo di alimenti biologici basate proprio su questo studio”.
Cibo biologico: perché è preferibile
Negli alimenti non biologici sono presenti maggiori tracce di pesticidi che possono considerarsi cancerogeni e quindi pericolosi per la nostra salute, per cui gli esperti consigliano di consumare un maggior quantitativo di frutta verdura e altri cibi bio per ridurre i rischi derivanti dal consumo di alimenti che hanno maggiori residui di pesticidi.
Nello scorso novembre la FederBio con ISDE-Medici per l’Ambiente; Legambiente, Lipu e WWF Italia ha promosso la campagna #ipesticididentrodinoi che ha preso in esame il livello dei pesticidi contenuti nelle urine di una famiglia italiana prima e dopo una dieta completamente bio. I risultati delle analisi hanno evidenziato che bastano appena due settimane di una dieta a zero pesticidi per ridurre in maniera significativa e in alcuni casi eliminare del tutto le sostanze inquinanti nelle urine di una famiglia italiana tipo, composta da madre, padre e due bambini dall’età di 7 e di 9 anni. In particolare la disisntossicazione ha avuto effetto riguardo ai principali insetticidi che vengono impiegati nell’agricoltura convenzionale, ad esempio il clorpirifos e i piretroidi ed anche il glifosato, l’erbicida che ha diviso la comunità scientifica.