Annapaola Xodo: il suo calvario durato 8 anni dopo un intervento al seno

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chirurgia estetica

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Annapaola Xodo di professione modella è una donna padovana di 30 anni che a vent’anni si è sottoposta a un intervento al seno. Mai avrebbe potuto immaginarne le conseguenze terribili che ha dovuto affrontare dopo. Annapaola dopo l’operazione ha vissuto 8 anni di calvario.

Annapaola: la via crucis dopo l’intervento al seno

Dopo l’intervento al seno, è insorta una complicazione nota  come “breast implant illness”, la “malattia delle protesi mammarie”. A causa di questa patologia dal 2011 al giugno 2018 è stata 70 volte al pronto soccorso ed ha avuto 2 ricoveri. Così ha raccontato sui social: “Un calvario che non auguro a nessuno. I medici qui in Italia non capivano cosa avessi. Perché avevo esami perfetti, ero solo anemica, un fattore comune nelle donne che hanno questa malattia oscura“. Annapaola che oggi ha 30 anni, fa un appello alle altre giovani: “Voglio dire alle ragazze che devono amarsi per quello che sono e non farsi vincere dall’insicurezza“. Riguardo invece alle motivazioni che l’hanno spinta all’intervento spiega così: “Avevo il mondo in mano, facevo la modella, stavo per laurearmi a Milano e avevo un fidanzato da diverso tempo”.

Le complicanze dopo l’operazione al seno

Venti giorni dopo l’operazione al seno, per la giovane inizia un vero e proprio calvario: ha gonfiore alle gambe alla bocca, mandibola, lingua, intolleranze alimentari, un dimagrimento molto rapido, una perdicardite acuta e diversi shock anafilattiio.

Annapaola, unica soluzione la rimozione delle protesi

Annapaola racconta che le protesi fatte di silicone  e metali pesanti l’hanno intossicata. L’operazione però non sembra essere riuscita perfettamente: “Questo ha contribuito a intossicarmi ulteriormente e a peggiorare i miei sintomi, ma nessuno qui in Italia voleva operarmi per togliermi le capsule, anzi venivo presa per pazza”.

Solo quando contatta Crystal Harris Hefner, moglie del fondatore di Playboy, colpita anche lei dalla breast implant illness, inizia a intravedere un po’ di luce ala fine del tunnel. Così racconta Annapaola: “Mi ha risposto subito e mi detto che l’unica mia speranza era farmi operare dalla dottoressa Feng, in Ohio, unica in grado di asportarmi anche le capsule. Mi sono operata a giugno di quest’anno e qui è iniziata la mia rinascita. Sto bene, ho ricominciato a uscire, a mangiare, a fare yoga. Certo ho dei momenti in cui mi sento più stanca e prendo tre bloccanti dell’istamina al giorno ma ho ripreso finalmente a vivere”. Infine fa un appello alle altre ragazze: “Bisogna amarsi per come si è. Siamo una macchina perfetta, non va toccata”.