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Mandorle, alimento prezioso: abbassano il colesterolo e aiutano i diabetici

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Mandorla prodotto ritirato salmonellosi
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Mandorla prodotto ritirato salmonellosi

Le mandorle, un alimento prezioso per la nostra salute. I benefici che derivano dalla presenza di questo alimento nella dieta riguardano il contenuto in anti-ossidanti, vitamine e minerali. Delle mandorle risultano commestibili i semi del Prunus dulcis, ovvero del mandorlo. Le mandorle sono utilizzate anche nella produzione di altri alimenti, quali latte, burro, olio e per la pasta di mandorle. In 100 grammi di questo alimento vi sono circa 600 calorie. Grazie all’elevato contenuto di grassi possono controllare i livelli del colesterolo Ldl “cattivo”, prevenendo in tal modo formazione di depositi di grasso nelle arterie. Inoltre contengono in buone quantità calcio, ferro e magnesio. Se assunte in quantità controllate risultano antinfiammatorie per intestino e reni, favorendone la funzionalità. Inoltre danno sazietà, influenzano positivamente l’umore. Secondo uno studio condotto dall’Università di Medicina e Odontoiatra del New Jersey, le persone che consumano frequentemente mandorle hanno una maggiore sensibilità nei confronti dell’insulina, e anche livelli di colesterolo molto più bassi dei soggetti che si trovano in una condizione di prediabete. In particolare 16 settimane di consumo regolare e costante di mandorle mostrano una incidenza per il rischio delle patologie cardiovascolari nettamente inferiore. Inoltre nonostante a entrambi i gruppi sottoposti al test è stato raccomandato il consumo di carboidrati, il gruppo che consumava mandorle ha interrrotto spontaneamente il consumo dei carboidrati. La dottoressa Michelle Wien, autrice dello studio, sottolinea che i risultati ottenuti possono considerarsi promettenti per le persone che presentano patologie croniche, quali il diabete di tipo 2, in quanto cambiando stile alimentare possono andare a diminuire i fattori che giocano un ruolo fondamentale in queste malattie. La dottoressa sottolinea che per confermare i risultati dello studio bisognerebbe condurre degli studi metabolici post-prandiali relativi al controllo della quantità dei carboidrati.

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