I ricercatori dell’Università degli Studi di Brescia hanno scoperto la proteina che media il danno cerebrale alla base della malattia di Parkinson. Si tratta della proteina Sinapsina 3. Per quanto riguarda i risultati ottenuti sul modello animale la ricerca ha evidenziato che l’assenza di tale proteina è causa di un un blocco nella formazione dei depositi proteici nel cervello, che a loro volta sono causa della morte dei neuroni dopaminergici del sistema nigrostriatale. Questo processo è alla base dell’insorgenza dei sintomi a livello motorio di questa malattia neurodegenerativa. In particolare nella sperimentazione condotta sui topi i ricercatori hanno avuto modo di osservare che se la proteina sinapsina 3 viene spenta geneticamente si previene l’accumulo di depositi fibrosi, una sorta di detriti, la cui proliferazione determina l’insorgenza della malattia di Parkinson. Lo studio che ha ricevuto il finanziamento da parte della Michael J. Fox Foundation è stato pubblicato sulla rivista Acta Neuropathologica. Arianna Bellucci che insegna Farmacologia nell’ateneo bresciano ha spiegato che: “Dopo aver identificato un accumulo anomalo di Sinapsina 3 nel cervello dei pazienti con Parkinson ci siamo chiesti se questa proteina fosse implicata nella patogenesi della malattia e se potesse rappresentare un nuovo bersaglio terapeutico. I risultati che abbiamo ottenuto indicano che la modulazione di Sinapsina 3 potrebbe veramente rappresentare una strategia terapeutica innovativa per la cura di questo disordine neurodegenerativo. “Attualmente il nostro gruppo di ricerca sta lavorando intensamente in collaborazione con un team internazionale di ricercatori al fine di sviluppare nuovi approcci terapeutici attivi su Sinapsina 3. Questi ultimi permetterebbero, infatti, di curare i pazienti agendo sulle cause primarie della malattia e non soltanto alleviando i sintomi”.
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