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Virus West Nile, continua l’allarme: primi casi a Rovigo

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Zanzara
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In questi giorni nel nostro paese si sono susseguiti nuovi casi di contagio derivanti dal virus West Nile. Venendo agli ultimi accertati, stando a quanto si apprende, lo scorso 4 agosto, una donna di 55 anni residente a Borsea, è stata ricoverata a scopo precauzionale, in quanto presentava febbre e mal di testa, i sintomi principali con cui si manifesta il virus. In ogni caso la signora non è in pericolo di vita, pertanto le sue condizioni non destano preoccupazione da parte dei medici. Risulta invece stazionaria la condizione del 70enne di Gaiba ricoverato nel reparto di rianimazione sempre a Rovigo.

A seguito di questo focolaio di West Nile a Rovigo, l’Ulss 5 ha informato il sindaco della città Massimo Bergamin. Il primo cittadino ha disposto una disinfestazione che è stata effettuata nella giornata di oggi domenica 5 agosto in via Mantegna e nei duecento metri circostanti dalle ore 3:30 alle ore 7:30.

Virus del Nilo

Finora in Veneto sono stati accertati 19 casi relativi a persone infettate dal virus del Nilo, a cui va aggiunto il decesso di un uomo di 79 anni di Verona, contagiato dalla forma neuroinvasiva dell’agente virale. La febbre West Nile è una patologia determinata dal virus West Nile che appartiene alla famiglia dei Flaviviridae. Il virus è stato individuato per la prima volta in Uganda nel 1937. I serbatoi di questo agente infettivo diffuso in Europa, Australia, America, Asia occidentale e Africa, sono rappresentati dagli uccelli selvatici e dalle zanzare, in particolare di quelle appartenenti al genere Culex. Il contagio avviene tramite la puntura di questi insetti. Il virus non si trasmette invece da persona a persona mediante il contatto con le persone infette. La maggioranza dei pazienti infettati non presenta alcuna manifestazione della malattia, invece un 20% accusa sintomi quali linfonodi ingrossati, nausea, vomito, febbre e mal di testa. Nel meno dell’1% dei casi si presentano sintomi più gravi che possono portare fino alla paralisi e al coma. Non esiste una terapia specifica per il trattamento della malattia. Se i sintomi non scompaiono da soli può rendersi necessario il ricovero in ospedale per la sommistrazione di fluidi per via endovenosa e la respirazione assistita.

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