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Ragno violino, Policlinico Gemelli preso d’assalto: il morso è davvero così pericoloso?

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ragno violino morso infezione
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In questi giorni i recenti casi di morso del ragno violino hanno riportato nuovamente all’attenzione dell’opinione pubblica questo aracnide. In particolare il Centro Antiveleni della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, che è tempestato dalle telefonate dei cittadini allarmati, ha deciso di preparare una scheda informativa al fine di fare chiarezza circa la reale pericolosità dell’insetto e quindi di fugare paure ingiustificate. In questo senso Maurizio Paolo Soave del Centro Antiveleni del Policlinico Gemelli, spiega che: “L’allarme sul ragno violino veicolato dai giornali e dai social media ha provocato un significativo aumento delle chiamate ai Centri Antiveleni e degli accessi ai Dipartimenti di Emergenza degli Ospedali. Il ragno violino è sempre stato presente in Italia e non esistono dati che giustifichino un aumento del livello di attenzione rispetto alla pericolosità dell’esposizione dell’uomo al morso del ragno”. Inoltre sottolinea che si tratta di un animale schivo e solitario che attacca e si difende solo se si sente minacciato. Inoltre: “Nella stragrande maggioranza dei casi  il morso provoca fenomeni locali di scarso significato clinico (arrossamento, prurito, irritazione) e non è assolutamente appropriato allarmarsi recandosi nei Pronti Soccorso”. Sempre Soave sottolinea che non vi sono dati per poter affermare che il morso del ragno violino sia: “potenzialmente mortale per individui sani: nel 2015 e nel 2017 si sono verificati due decessi in Italia che, inizialmente attribuiti al morso di un ragno violino, sono stati poi riconosciuti come causati dalle gravi patologie preesistenti dei due pazienti“. Infine aggiunge che esistono casi particolari in cui il: “morso può provocare una lesione della cute di tipo emorragico e necrotico che non differisce da quelle provocate da altre tossine biologiche come ad esempio quelle di altri ragni, degli imenotteri come api, vespe, calabroni, e di animali marini.

 

Non esistono antidoti o trattamenti farmacologici specifici: nei casi in cui si manifestano lesioni significative serve un trattamento farmacologico con antibiotici e cortisonici. In altri rari casi può essere necessaria la toilette chirurgica della lesione”.

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