L’utilizzo frequente degli smartphone e degli altri strumenti digitali da parte degli adolescenti aumenta il rischio rispetto ai coetanei che utilizzano poco queste tecnologie, di sviluppare disturbi comportamentali, in particolare il disturbo da iperattività e deficit di attenzione (ADHD). E’ quanto emerge da una ricerca Usa pubblicata sul Journal of the American Medical Association. I ricercatori hanno preso in considerazione un campione di 4100 ragazzi di scuola superiore (15-16 anni), da cui hanno selezionato 2.587 giovani senza ADHD. Salvo chi già soffriva del disturbo, i ricercatori avevano quale obiettivo di osservare l’emergere di nuove problematiche comportamentali nel corso dei due anni di studio. I 2.587 adolescenti sono stati suddivisi in tre gruppi a seconda della frequenza di uso di 14 piattaforme digitali (ad esempio Facebook). Dopo due anni hanno quindi valutato la comparsa di ADHD in questi giovani inizialmente sani.
In questi due anni di studio è emerso che chi è un assiduo fruitore dei media digitali ha la probabilità doppia di comparsa di sintomi relativi al disturbo da iperattività e deficit di attenzione rispetto ai coetanei che invece utilizzano i media senza eccedere.
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