Una dieta ricca di grassi, oltre che comportare il colesterolo alto, potrebbe andare anche a incidere in maniera significativa sulla salute della prostata. A sottolinearlo sono gli esperti della Siu, della società italiana di Urologia. In particolare una dieta che privilegi i grassi potrebbe favorire sia il rischio di iperplasia benigna che consiste in un aumento della ghiandola prostatica, ma anche aumentare la possibilità di incidenza di un tumore vero e proprio. Gli urologi hanno esaminato due studi internazionali. Nel primo studio che è stato pubblicato sulla rivista Prostate, i ricercatori hanno preso in esame 36 mila uomini di età compresa tra i 40 e i 99 anni. Di questi quasi 9mila presentavano colesterolo alto. Lo stato di salute dei partecipanti è stato monitorato per un periodo compreso tra uno e quattordici anni. Dallo studio è emerso che i volontari che avevano oppure sviluppavano alti livelli di colesterolo a causa di una dieta composta prevalentemente da alimenti grassi, presentavano il 25% in più di possibilità di andare incontro a un ingrossamento della ghiandola prostatica. Il secondo studio, pubblicato sulla rivista Oncotarget, ha analizzato 767 uomini affetti da un tumore alla prostata. Dalla ricerca è emerso che alti livelli di colesterolo andavano messi in correlazione con una incidenza superiore al 37% per lo sviluppo di una patologia tumorale. Il professore Vincenzo Mirone, responsabile della comunicazione della Siu, afferma che correggere la dieta rappresenta una strategia preventiva per mantenere in salute la prostata. In particolare gli urologi consigliano di approfittare dell’estate per seguire una alimentazione più sana e corretta. Stando a uno studio recente un fattore non trascurabile per la salute della prostata sarebbe rappresentato dalla dieta. E’ quanto emerge in particolare dalla ricerca condotta dai ricercatori della scuola di medicina di Harvard (Boston), che è stata pubblicata sulle riviste Nature Communications e Nature Genetics. In particolare i ricercatori hanno osservato che la progressione del tumore della ghiandola prostatica si deve alla riduzione di due geni, Pten e Pml, che in condizioni normali sono in grado di inibire la crescita di un tumore.
In caso di assenza il metabolismo della cellula si altera facendo aumentare la produzione di grassi.
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