Altre invece sono state talmente sopraffatte psicologicamente dall’uomo da essersi tatuate il suo nome sulla pelle. Una storia che ha dell’incredibile, e non finisce qui. Tavon White all’interno del carcere di Baltimora è diventato un vero e proprio gangster. “Questo è il mio carcere, la mia parola è legge”– avrebbe detto il detenuto, che oltre ad intrattenersi con le guardie carcerarie nel tempo libero gestisce anche un traffico di droga.
Il tutto sotto gli occhi corrotti e conniventi delle guardie, che ovviamente hanno anche un tornaconto personale. La gang formatasi all’interno del carcere avrebbe addirittura un nome, la “Black Guerrilla Family”, e riesce a muovere una cifra che oscilla tra i 10mila ed i 20mila dollari a settimana grazie appunto al traffico di droga, stupefacenti e telefonini. Una storia da film, che invece racconta una drammatica quanto assurda verità.