La giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul
lavoro si è tenuta il 28 aprile scorso. Si tratta d una campagna internazionale che ha l’obiettivo di promuovere il
lavoro sicuro, sano e dignitoso. In particolare stando a una ricerca pubblicata sulla rivista
Lancet e ripresa dalla CBS lavorare più di 55 ore alla settimana aumenta il rischio di
ictus del 27% e di sviluppare una
malattia cronica del 13%. In tal senso così spiega Marina Osnaghi, prima Master Certified Coach in Italia: “La realtà del lavoro è cambiata: oggi il modo di giudicare una buona performance infatti non è uguale a ieri perché si lavora per obbiettivi con azioni fulminee, decisioni veloci veicolate con poche informazioni che però devono essere efficaci e ponderate. Anche le aspettative elevate e la paura delle intelligenze artificiali che sostituiscono l’operato dell’uomo, rendendolo fragile e spaventato, sono due fattori da non sottovalutare perché il lavoratore si sente improvvisamente obsoleto. I contesti ‘centrifuga’ fanno parte ormai della nostra realtà quotidiana e provocano pressione continua di cui è difficile liberarsi”. Ma al giorno d’oggi quali sono le professioni più richieste nel
mercato del lavoro? Ebbene tra le
dieci professioni che hanno maggiore appeal sul
mercato del lavoro troviamo specialisti nei rapporti con il mercato, i tecnici della produzione manifatturiera e gli analisti e progettisti di software. Tra i lavori che risultano invece maggiormente in crisi abbiamo gli operai addetti ai servizi di igiene e pulizia, il personale addetto ai compiti di controllo e verifica, gli addetti alle attività organizzative nelle vendite. L’analisi in particolare ha tenuto conto dell’impatto che ha avuto la tecnologia sull’occupazione.
D’altronde come è possibile osservare leggendo la classifica si evince che le professioni che risultano maggiormente rischieste sono proprio quelle legate al settore tecnologico.