Al Johns Hopkins University Hospital di Baltimora è stato eseguito un trapianto di pene e di scroto su un reduce dalla
guerra in Afghanistan. L’operazione è stata effettuata il 26 marzo scorso. L’intervento per la sua difficoltà ha impegnato l’equipe medica per 14 ore. Un comunicato diffuso dall’ospedale rende noto che le condizioni del paziente sono buone pertanto dovrebbe tornare a casa in settimana. La complessità dell’intervento ha richiesto un lungo lavoro di preparazione da parte dell’equipe di chirurghi, che è durato ben 5 anni. Grazie a un donatore, l’equipe guidata da Andrew Lee, direttore del dipartimento di ‘Plastic and Reconstructive Surgery’ ha potuto realizzare questo intervento. Oltre che l’organo genitale al soldato è stato impiantato anche lo scroto e parte dell’addome. Le
funzioni urinarie dovrebbero riprendere a breve, mentre per quelle sessuali bisognerà attendere almeno 6 mesi. In ogni caso non è la prima volta che viene effettuato un trapianto del genere. Nel dicembre del 2015 un ragazzo 21enne è stato sottoposto in Sudafrica a un delicato intervento di
chirurgia ricostruttiva dell’organo genitale a causa di una circoncisione mal eseguita che aveva reso necessaria l’amputazione. L’intervento è stato eseguito dal dottor André Van Der Merwe che ha utiilizzato il pene prelevato da un cadavere e lo ha trapiantato al giovane. L’operazione è durata ben 9 ore e a quanto pare è perfettamente riuscita. Il paziente pur non avendo recuperato ancora la sensibilità al 100% in quanto i nervi sensoriali sono molto sottili e si deteriorano facilmente, tuttavia nell’arco di un paio di anni potrebbe riacquistare una sensibilità normale.
Il giovane in ogni caso ha recuperato la completa funzionalità dell’organo tanto che sta per diventare padre.