Il Politecnico federale di Zurigo ha messo a punto una sorta di
neo artificiale che potrebbe aiutare a
diagnosticare i tumori in fase precoce. E’ stao possibile progettare e realizzare questo strumento di diagnosi precoce grazie alla biologia sintetica. Lo speciale strumento è costituito da
cellule geneticamente modificate che vengono impiantate sotto la cute e che tendono a scurirsi quando rilevano delle concentrazioni anomale di calcio nel sangue, in tal modo segnalano l’evoluzione della malattia. Il nuovo strumento per il momento è stato sperimentato su modelli animali per la diagnosi dele forme tumorali più comuni al
colon,
polmone,
prostata e
mammella. In particolare così ha spiegato l’oncologo Giuseppe Curigliano, dell’Università di Milano e direttore della Divisione Nuovi Farmaci dell’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo): “Il sistema si basa sull’impianto sotto cute di cellule umane ingegnerizzate che agiscono come un
sensore per monitorare il calcio nel sangue. Se i livelli si mantengono troppo alti nel tempo, dando ipercalcemia, nelle cellule si scatena una cascata di segnali che porta alla produzione di un pigmento naturale, la
melanina, che va a disegnare il
neo“.
La ricerca è stata pubblicata su rivista Science Translational Medicine, tuttavia saranno necessari almeno 10 anni perché questa nuova tecnologia possa ricevere una concreta applicazione sull’uomo.