Una ricerca condotta dal professor Benedetto Grimaldi dell’IIT-Istituto Italiano di Tecnologia a Genova e svolto in collaborazione con l’Università di Manchester ha messo in evidenza l’esistenza di una relazione tra il meccanismo dell’
autofagia e la vitalità dei
follicoli dei capelli. Intanto
riguardo all’autofagia si tratta di un fenomeno biologico noto che è fondamentale per il buon funzionamento dei nostri tessuti. La parola che deriva dal greco significa “mangiare se stessi”, in campo biologico sta ad indicare un processo fondamentale che permette alle nostre cellule di rinnovarsi e riciclarsi. In pratica le cellule è come se facessero ordine al loro interno, per cui eliminano le componenti che non servono più, ad esempio materiali tossici o danneggiati, e quindi se ne liberano trasportandole al di fuori della loro membrana. Questo meccanismo per cui le cellule in qualche modo si autocannibalizzano, svolgono un ruolo fondamentale anche nel mantenere in
buona salute il capello. La ricerca è stata supportata anche dall’AIRC per valutare l’efficacia di
nuovi composti terapeutici anti-tumorali. In particolare così hanno spiegato gli autori della ricerca riguardo alle possibile ricadute dello studio: “I risvolti dello studio potrebbero essere in ambito cosmetico e terapeutico: prodotti che stimolano l’autofagia possono ritardare la caduta dei capelli o proteggerli da stress chimici associati a terapie farmacologiche. Un esempio è l’alopecia, un effetto collaterale causato da molti farmaci antitumorali. La ricerca ha, inoltre, una rilevanza più estesa in ambito medico e farmacologico, poiché fornisce un modello ‘umano’ su cui testare direttamente l’efficacia di composti naturali o sintetici che,
agendo sul processo autofagico, possono essere utilizzati per la cura e la prevenzione di diverse patologie, inclusi i tumori”. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Plos Biology.