Non vi è dubbio che la
medicina abbia compiuto notevoli passi in avanti nella
lotta contro il cancro. In questo senso il nostro paese si può considerare all’avanguardia per quanto riguarda le
terapie più innovative. Tuttavia diventa difficile fruire di queste terapie innovative a causa della zavorra rappresentata dalla
burocrazia. A fare il punto della situazione è il convegno ‘Ricerca e innovazione biotecnologica nella lotta contro il cancro: siamo già nel futuro’. In particolare Riccardo Palmisano, presidente Assiobiotec, sottolinea così le criticità presenti: “La lentezza delle procedure autorizzative per la sperimentazione clinica delle terapie avanzate rispetto a quello per le terapie tradizionali”, che quindi provoca ritardi nell’inizio dei trial. In secondo luogo, “l’eccesso di burocrazia previsto per prelievo, trasporto e conservazione di campioni biologici, che mal si concilia con l’esigenza di tempi strettissimi determinati dalla gravità del paziente”. Inoltre, aggiunge: “la scarsa preparazione organizzativa da parte di alcuni ospedali, ad esempio nella fase dell’estrazione del campione biologico, che a volte può provocarne la inutilizzabilità”. Infine precisa che i centri ospedalieri attrezzati per gestire l’intero processo sono davvero pochissimi e si trovano prevalentemente al Centro-Nord Italia.
Insomma al solito il paradosso è che l’Italia pur potendo vantare eccellenze nei più diversi campi non riesce a valorizzare al meglio le sue risorse, in questo caso nell’ambito della salute.