Nelle ultime settimane sulle
spiagge italiane, da Capri a Ischia fino ad arrivare a Sorrento, e poi lungo il litorale romano fino a toccare la Toscana, hanno fatto la loro comparsa migliaia di
dischetti forati in plastica, la cui forma ricorda le cialde di caffè. Ma di cosa si tratta nello specifico? Intanto le segnalazioni sono iniziate dallo scorso 20 febbraio. A denunciare quesa anomala presenza sulle spiagge italiane sono gli attivisti responsabili di
Clean Sea Life, un progetto co-finanziato dall’Unione Europea che si propone lo scopo di sensibilizzare il grande pubblico sulla presenza dei rifiuti sulle spiagge. In particolare Eleonora de Sabata, attivista di Clean Sea Life, spiega che questi dischetti sono stati rinvenuti dapprima a
Ischia poi questi rifiuti hanno proseguito la loro corsa verso Nord raggiungendo il basso Lazio, arrivando perfino a toccare la Toscana. Secondo Clean Sea Life l’ipotesi più probabile al momento in attesa dei necessari approfondimenti, è che si tratti dischetti impiegati nei
sistemi di trattamento biologico delle acque: sarebbero i supporti dove crescono i batteri che depurano l’acqua, assimilandone i nutrienti. Così spiega la De Sabata: “Dobbiamo però risalire al “paziente zero” usando l’analogia delle epidemie: cioè la località che per prima è stata investita dai dischetti e che, presumibilmente, è la più vicina al punto di sversamento. Se così fosse, resta ancora da scoprire da dov’è che provengono tutti questi oggetti che sono finiti in mare, forse da un impianto di depurazione?
In particolare si richiede la collaborazione da parte dei cittadini che possono segnalare la presenza di questi dischetti sia sulla pagina facebook di Clean Sea Life, oppure inviando una foto all’indirizzo email info@cleansealife.it.