I
raggi X sempre più utilizzati anche dagli
studi dentistici rappresentano senz’altro uno strumento diagnostico importante per vedere se sono presenti delle
carie o per fare delle valutazioni relative a un impianto dentale, tuttavia non bisogna abusarne. Non va infatti dimenticato che, come sottolineano gli esperti della Società italiana di parodontologia e implantologia, che si sono riuniti a Rimini per il loro 20esimo congresso nazionale, che i raggi X sono delle
radiazioni a tutti gli effetti, pertanto gli specialisti invitano alla cautela. In particolare la Sidp spiega che: “I test che prevedono radiazioni, dall’ortopanoramica alla Tac, vengono eseguiti troppo spesso come screening, esponendo i pazienti a un eccesso di raggi che può essere dannoso”. Ed ancora: “Tac e radiografie ortopanoramiche dovrebbero essere impiegate solo dopo un’attenta valutazione clinica. Basta una sola Tac per assorbire circa la metà della dose di radiazioni di fondo naturali a cui siamo esposti nell’arco di un anno. Essere ‘di manica larga’ con i raggi X non è senza conseguenze”chi si sottopone a più di un esame radiologico dentistico l’anno ha un rischio di tumori tiroidei o anche cerebrali”. Mario Aimetti, presidente della Sidp, sottolinea anche che: “Le radiografie ai denti rappresentano uno strumento importante per mantenere la salute della bocca ma è bene evitare gli abusi e sforzarsi di limitare le esposizioni alle radiazioni soltanto quando servono davvero e possono tradursi in un beneficio per i pazienti. Il nostro obiettivo è richiamare a un utilizzo appropriato, limitato ai casi in cui è necessario e sempre scegliendo il test meno ‘pesante’ dal punto di vista dell’esposizione a radiazioni ionizzanti”. Ma qual è il rapporto degli italiano con la
figura del dentista? Stando a una ricerca che è stata condotta su un campione di 1500 persone e presentata dall’Assoociazione nazionale centri odontoiatrici a Milano, ben il 36% degli italiani pur avendone bisogno, ha rinunciato ad andare dal dentista. La rinuncia è dettata da motivi economici. La rinuncia è dettata da motivi economici. A causa di ciò si affidano ai centri odontoiatrici piuttosto che ai dentisti privati. Questi centri pur rappresentando solo il 2% del mercato in realtà curano l’8% dei pazienti.
Il 45% degli intervistati in particolare ha spiegato che si rivolge ai centri odontoiatrici in quanto sono più vicini alla loro disponibilità economica. In ogni caso il dentista continua ad essere scelto dal 27% grazie al rapporto di fiducia consolidato nel corso degli anni.