Luigi Necco si è spento ad 83 anni, a maggio ne avrebbe compiuti 84. Il giornalista sportivo, stando a quanto si apprende, sarebbe deceduto per una insufficienza respiratoria. Da anni conduceva abitualmente l’Emigrante, una trasmissione in onda su una emittente televisiva locale. Necco divenne noto negli anni 80′ nei collegamenti che faceva nel corso della trasmissione 90esimo minuto all’epoca condotta dal compianto Paolo Valenti. All’epoca Necco si trovò a raccontare quindi gli unici due scudetti, almeno finora, vinti dal Napoli di Maradona nel 1987 e nel 1990. Memorabili alcune frasi con cui iniziava e chiudeva i collegamenti “Milano chiama, Napoli risponde“. Il 29 novembre del 1981 il giornalista fu vittima di un attentato terroristico perché rese noto un bacio sulla guancia di Sibilia, all’epoca presidente dell’Avellino, al boss Raffaele Cutolo durante una pausa dell’udienza nel corso dell’udienza. Fra le passioni di Luigi Necco, uomo colto, simpatico, dal sorriso sornione e dalla battuta sempre pronta, laureato in Lingue Letterature e istituzini dell’Europa Orientale, vi era da sempre quella per l’archeologia, come si può leggere nel testo Il tesoro di Troia edito da Tullio Pironti, nel 2001.Così ha voluto ricordarlo il sindaco di Napoli Luigi De Magistris. “Con Luigi Necco muore un maestro del giornalismo napoletano. Indimenticabile, nei miei anni di gioventù, la sua inconfondibile voce a 90° minuto, sempre puntuale e pungente. Giornalista d’inchiesta e capace di approfondimenti originali, sempre da pungolo per tutti.
Con Lui ho avuto un rapporto autentico, di stima e di affetto reciproci, gli ho sempre voluto bene anche quando capitava che non ne condividevo le analisi sulla Città. Con Luigi Necco se ne va un pezzo storico del giornalismo di Napoli”.