A dare questa importane notizia è Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti, che ha annunciato che presto verrà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il protocollo che permetterà la donazione di organi da pazienti che abbiao contratto il virus dell’Hiv ad altri pazienti che sianio positivi al medsimo
virus. Il direttore Costa lo ha annunciato in occasione degli Stati generali della rete trapiantologia italiana in corso di svolgimento in questi giorni a Roma. Le persone colpite dal virus che provoca la
sindrome da immunodeficieza acquisita (Aids) potranno quindi donare gli organi ai pazienti che si trovano nelle stesse condizioni cliniche. Il direttore nazionale trapianti ha sottolineato che si tratta di un importante passo in avanti perché va ad eliminare un fattore di discriminazione nei confronti dei
pazienti sieropositivi. Ciò ovviamente non comporterà alcun cambiamento per quanto riguarda la sicurezza dei trapianti. D’altronde grazie alle tecniche oggi disponibili si potrà procedere alla donazione secondo modalità simili a quelle che vengono già utilizzate per i pazienti con epatite. Il ministro della salute Beatrice Lorenzin presente al meeting ha sottolineato gli eccellenti risultati raggiunti nell’ambito dei trapianti nel nostro paese. Intanto riguardo ai progressi nella ricerca qualche anno fa le università di Philadelphia e di Milano hanno utilizzato la tecnica del “taglia-incolla” del Dna e l’hanno applicata al codice genetivo dell’
Hiv. Hanno quindi applicato queste “forbici molecolari” sui topi: l’hiv latente nelle cellule del sangue non era più in grado di replicarsi. I ricercatori hanno applicato la tecnica nota come
Crispr-Cas9 che consente di intervenire, modificare e sostituire anche intere sequenze del codice genetico. In pratica il batterio Cas9 entra in azione grazie alla proteina detta Tat che svolge un ruolo fondamentale per la replicazione del
virus Hiv. Cas9 taglia il
Dna del virus firmando la sua condanna. In tal modo il virus non può replicarsi e quindi infettare un’altra cellula. Tale tecnica se dovesse dare i risultati sperati potrebbe arrivare ad eradicare completamente l’infezione dall’organismo.
Attualmente invece i farmaci antiretrovirali per quanto efficaci non sono però in grado di rimuovere il virus Hiv che si annida nelle cellule dove continua a replicarsi indisturbato.