I ricercatori della Harvard John A. Paulson School of Engineering and Applied Sciences hanno messo a punto un
occhio artificiale piatto che viene controllato per via elettronica. In particolare stando a quanto è stato spiegato su Science advances, si tratta di un sistema costituito da metalenti in silicone (che risultano molto più sottili di un foglio di carta) che viene montato su un polimero trasparente senza elettrodi. Così in particolare ha spiegato Alan She, primo autore dell’articolo: “Questa ricerca combina le innovazioni nella tecnologia dei muscoli artificiali con le metalenti per creare un dispositivo che cambia focus in tempo reale, proprio come l’occhio umano”. Ed ancora: “Facciamo un ulteriore passo in avanti per costruire la capacità di correggere dinamicamente aberrazioni come l’astigmatismo e lo spostamento dell’immagine, cose che l’occhio umano non può fare”. Il fisico italiano Federico Capasso, docente alla Harvard University ed autore senior dello studio invece ha spiegato che: “Questo dimostra la fattibilità dello zoom ottico incorporato e dell’autofocus per una vasta gamma di applicazioni. Mostra anche la possibilità di futuri microscopi ottici che funzionino completamente elettronicamente, in grado di correggere molte aberrazioni simultaneamente”. In definitiva questo
occhio artificiale potrebbe consentie la messa fuoco, il controllo dell’astigmatismo e lo spostamento dell’immagine. Rimanendo su questo tema, qualche anno fa nel 2015 il
primo occhio bionico è stato impiantato con successo a Ray Flinn, un paziente inglese di 80 anni affetto da degenerazione maculare senile secca per via dell’età, che in media colpisce 20-25 mila persone in tutto il mondo. L’annuncio è stato dato dal Manchester Royal Eye Hospital, dove è stata eseguita l’operazione, e dall’azienda Second Sight Medical Products. L’occhio bionico è stato applicato il 16 giugno 2015, e l’impianto di retina artificiale è stato attivato il primo luglio. Le prime risposte del paziente sono state molto positive. Il signor Flynn ha percezione della visuale centrale, in quanto è in grado di percepire le sagome delle persone e degli oggetti anche con gli occhi chiusi. Questo significa che per individuare le forme che gli stanno intorno non usa nulla della sua capacità visiva.
I medici dicono che, grazie ad una specifica cura e continuando la riabilitazione, la vista del paziente potrà continuare a migliorare. Una bella notizia per chi soffre di degenerazione maculare, una speranza per loro di tornare a vedere.