L’influenza del 2018 è stata definita come una delle peggiori degli ultimi 10 anni. Quest’anno, a partire dal settembre scorso risultano quasi 7 milioni gli italiani contagiati dal virus influenzale. Si tratta di un malanno stagionale, che tuttavia in alcuni casi, ben 115 quest’anno, a causa di alcune complicanze può rivelarsi anche fatale. Intanto quest’anno si sono diffusi 4 distinti ceppi di virus dell’ influenza (AH1N1, AH3N2, B/Victoria e B/Yamagata) mentre normalmente ne sono in circolazione non più di 3. Inoltre ben il 66% delle infezioni quest’anno sono derivate proprio dal ceppo virale aggiuntivo B/Yamagata“. Invece l’incidenza della mortalità negli anziani ultrasessantacinquenni si è attestata al di sotto dell’atteso, in ogni caso però gli esperti spiegano che si tratta di numeri sottostimati in quanto riguardano solo i casi in cui l’influenza è stata confermata da esame di laboratorio. Secondo gli infettivologi quest’anno l’influenza non può ancora dirsi archiviata del tutto, perché andrà avanti ancora per le prossime 3 o 4 settimane.
Come detto, da temere non è tanto il virus influenzale quanto le complicanze che può portare, in particolare la polmonite virale primaria che nelle persone che presentano pregressi stati patologici, ad esempio malattie respiratorie o cardiache croniche può rivelarsi fatale.
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