Il calciomercato invernale del Napoli è stato obiettivamente un grande fallimento. Da Verdi a Younes fino a Politano si sono verificate una serie di situazioni grottesche e tragicomiche, che di fatto non hanno portato forze fresche alla rosa di Sarri, orfana di Maksimovic e Giaccherini comunque fuori dal progetto tecnico partenopeo. Facciamo una piccola analisi di questi tre casi, per capire dove ha sbagliato una società che doveva intervenire per cullare il sogno scudetto con più frecce al proprio arco. Iniziamo col caso Verdi: il Napoli aveva il sì del giocatore, il quale ha prima chiesto tempo per pensare per poi dare il benservito a De Laurentiis. Il ragazzo ha espresso chiaramente le sue motivazioni, che per quanto discutibili vanno accettate poiché sono scelte personali. Tuttavia in questo Verdi ha peccato di professionalità: prima ha dato il suo assenso, poi è partito per le vacanze alle Maldive ed a metà mercato ha espresso il suo clamoroso dietrofront. Ancora più paradossale il caso Younes, addirittura acquistato dal Napoli ma poi rimasto all’Ajax per presunti motivi personali (sembra che il nonno non stia bene). Anche in questo caso il giocatore non ha certo brillato per professionalità, né tanto meno per affidabilità. Per entrambi i giocatori ci sono altre squadre dietro? Lo scopriremo a giugno. Infine eccoci a Politano, che sarebbe voluto venire a Napoli ma il Sassuolo si è messo di traverso. Su questa trattativa estenuante ha aleggiato l’ombra minacciosa della Juventus, che aveva tutto l’interesse a far saltare il trasferimento. Se da una parte si sono verificate una serie di situazioni degne del teatro dell’assurdo, è anche vero che una società che lotta per lo scudetto deve muoversi con largo anticipo e chiudere subito ad inizio mercato le trattative.
Ora Sarri ha una squadra monca e priva anche di Ghoulam, incredibilmente infortunatosi di nuovo a pochi giorni dal rientro. Nonostante i palesi errori del Napoli in sede di calciomercato, si può però dare anche un’altra chiave di lettura. Un po’ come l’Inter di “mourinhana” memoria, questo Napoli si sente accerchiato un po’ da tutte le parti da nemici visibili ed invisibili, sfortuna compresa. Ciò significa che il gruppo può diventare ancora più forte, e la sua compattezza può essere rinsaldata proprio perché queste avversità potrebbero diventare benzina per la bellissima macchina costruita da Sarri. Insomma il concetto è pochi ma buoni, bisognerà capire se Sarri riuscirà a far fronte sia all’Europa League che al campionato con una rosa corta ma forte e compatta. Se l’undici partenopeo taglierà il traguardo davanti alla Juventus che di squadre ne ha 2, e forse anche 3, più che di impresa sportiva si potrà parlare di vero e proprio miracolo sportivo.
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