Lo scorso 26 gennaio a
Roma si è svolto il concorso per gli
aspiranti magistrati, 320 i posti disponibili 13.968 le domande presentate. Le polemiche si sono scatenate a seguito di un post che è stato pubblicato dalla candidata
Cristiana Sani, trentenne laureata in giurisprudenza, che ha raccontato su facebook quanto le è accaduto durante il
concorso in magistratura. Questo il suo racconto in dettaglio: “Eravamo in tantissimi al concorso, per le prime due ore dalla dettatura della traccia non è possibile alzarsi per andare in bagno, poi solo per settore. Al momento del mio settore mi sono alzata per andare in bagno. Uno dei poliziotti ha invitato le ragazze dietro di me a cambiare fila ed usare i servizi all’esterno ma loro hanno preferito rimanere lì. A quel punto il poliziotto si è sganciato la cintura dove teneva la pistola e ha detto “bene, allora fatelo voi il mio lavoro”. Un atteggiamento che mi è sembrato piuttosto strano. Poi ha chiamato due poliziotte, una delle due ha detto “avete freddo? Non vi preoccupate adesso ci pensiamo noi a scaldarvi”. Quindi è stata perquisita da due poliziotte ma a detta della candidata vi è stata una perquisizione anomala, non regolamentare per così dire: “Solitamente chiedono di guardare negli stivali o sotto la maglia invece mi hanno fatto alzare la maglia, slacciare il reggiseno ed abbassare i pantaloni, poi mi hanno chiesto di abbassare le mutande ed io mi sono rifiutata. A quel punto mi hanno chiesto se avessi il ciclo. Io ho risposto che mi vergognavo. Ho pensato subito che fosse una sorta di ripicca per le ragazze che non volevano andare al bagno fuori. Intanto con la coda dell’occhio ho visto una delle altre candidate che si stava rivestendo”. Nonostante quello che a suo avviso è stato un abuso di potere, Cristiana è tornata in aula per terminare la prova. Ma la storia non sembrerebbe finire qui.
Cristiana infatti intende adire le vie legali, in particolare dice che presenterà “un esposto al Csm e forse anche alla Procura. E coinvolgerò anche le altre. Non credo sia giusto tacere davanti a queste ingiustizie”.