Come ogni anno, anche in questo 2018 siamo alle prese con il virus dell’influenza. In particolare stando agli ultimi dati Influnet disponibili pubblicati dall’Istituto Superiore di sanità, dal 18 al 24 dicembre si è assistito a un’impennata dei casi di influenza soprattutto per quanto riguarda i bambini al di sotto dei 5 anni, e di quelli tra i 5 e i 14 anni. Quest’anno risultano in circolazione almeno due dei tre ceppi virali isolati dagli infettivologi: B e l’A H1N1. Manca invece all’appello A H3N2. Le regioni maggiormene colpite dall’epidemia influenzale sono il Piemonte, la provincia di Trento, l’Emilia Romagna, la Toscana, il Lazio e la Calabria. Maggiormente vulnerabili al virus i bambini e gli anziani e i soggetti immunodepressi e i pazienti affetti da patologie a carattere cronico. Anche se effettuata tardivamente la vaccinazione può rivelarsi utile ad attenuare i sintomi dell’influenza nelle persone anziane di età superiore ai 65 anni, oltre che dei malati cronici e degli operatori sanitari. Ricordiamo che per i soggetti sopra menzionati la profilassi vaccinale antinfluenzale è gratuita. I sintomi principali con cui si manifesta dopo il periodo di incubazione anche quest’anno non si discostano da quelli soliti: febbre alta che esordisce improvvisamente, dolori muscolari, articolari e mal di testa, inappetenza, mal di gola, congestione nasale, nausea e vomito soprattutto nei bambini e difficoltà a dormire.
Quest’anno inoltre si attendono dati molto simili alla scorsa stagione influenzale quando complessivamente 5 milioni di italiani sono stati messi a letto dal virus e circa il doppio (10 milioni) invece è risultato infettato dai virus parainfluenzali.
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