Per
Reina Natalia Velazquez, una donna di 30 anni e il
marito Ignacio avrebbe dovuto essere il giorno più bello della loro vita. La 30enne in stato interessante era in procinto di diventare
mamma. La gioia si è però trasformata in una indicibile tragedia. Stando a quanto si apprende secondo quanto riportato dai media locali, alla
22esima settimana di gravidanza la donna ha cominciato ad accusare dei forti dolori per cui è stata trasportata in ospedale. La donna ha chiesto di far nascere il bambino con un parto cesareo, ma i medici dopo averla visitata respingono la sua richiesta ed optano invece per far
nascere il bambino in posizione podalica in maniera naturale. Purtroppo questa scelta si è rivelata fatale per il nascituro. I medici hanno eseguito in maniera errata una manovra che ha causato la
decapitazione del piccolo. mentre si trovava ancora nell’
utero della madre. Trasportata d’urgenza in
sala operatoria la donna ha espulso la testa del bambino assieme alla placenta. Così in particolare ha raccontato il marito: “Mia moglie ha iniziato a sentire dolore alle 4 del mattino, quindi l’ho portata all’ospedale. Quando è entrata in sala travaglio mi hanno mandato a comprare dei pannolini. Quando sono tornato, mia moglie piangeva e mi ha raccontato quello che era successo. Il giorno dopo ci hanno consegnato una scatola bianca con il corpo del nostro bambino”. La tragedia si è verificata all’ospedale Juan Domingo Peron di Tartagal.
La coppia ha sporto denuncia contro l’ospedale. In ogni caso soltanto l’autopsia potrà chiarire le cause del decesso del piccolo.