Italia meta per i matrimoni tra stranieri
Sempre più stranieri vorrebbero sposarsi in Italia. È fondamentale, per permettere a queste coppie di realizzare il proprio sogno, agevolare quanto più possibile le pratiche per far sì che il giorno più bello della vita scivoli proprio come nei film, senza intoppo e problemi dell’ultimo minuto. Diventa fondamentale, quindi, il ruolo svolto dai wedding planner, una categoria professionale in ascesa. A Bologna, in questi giorni, è in corso un appuntamento dedicato proprio al mondo del wedding dove gli operatori del settore hanno fatto il punto sulla situazione attuale. In un’intervista rilasciata ai media locali, ad esempio, Bianca Trusiani, agente di viaggio prima e responsabile del comitato tecnico della manifestazione Bologna Sposa, ha dichiarata: “Già dal 2012 mi occupo di coniugare le due cose (wedding planner e turismo). Il nocciolo della questione è che stiamo lavorando assieme a un panel qualificato di persone che si occupano ad alto livello dell’oggetto, come Valerio Schönfeld, organizzatore di eventi e Angelo Garini, architetto, Gianluca Tedesco, manager turistico e Suita Carrano, presidente IWPA (International Wedding Planner Association)”
Il ruolo dei territori
Per cambiare le cose, però, non basta la buona volontà degli operatori del settore. È fondamentale poter contare sulla sensibilità e sulla voglia di investire dei territori e delle amministrazioni locali. La presenza di questi attori, infatti, è indispensabile favorire la professionalizzazione della filiera, favorire la realizzazione e la nascita di un albo professionale, incrementare la raccolta clienti, facilitare il collegamento con il comparto turistico. Tursiani, infatti, aggiunge: “L’Italia è un luogo meraviglioso, un sogno per chi si voglia sposarsi con “classe”. Per questo motivo, arrivati al terzo anno di questo evento, abbiamo inserito la sezione B2B “Buy wedding in Italy” con seminari e incontri per movimentare la conoscenza e l’attenzione. Ma non basta: stiamo muovendoci verso l’estrema specializzazione con una vera e propria mediazione culturale specializzata verso i mercato più interessanti e ricchi quali USA, Brasile, Cina, India. Un tipico esempio è quello della nostra associata Veronica Tasciotti Amati che è divenuta un punto di riferimento per il mercato cinese. Ma lavoriamo anche su mercati “di ritorno”, discendenti di emigranti che vogliono sposarsi nei luoghi che videro partire i propri antenati”.
I luoghi preferiti
Le destinazioni italiane oggi più gettonate sono: Toscana, Roma, i laghi Maggiore e di Como, la costiera Amalfitana, Verona e Venezia. Gli operatori, però, sono già all’opera per incrementare la presenza e l’interesse verso altre mete. Non sono solo i luoghi italiani a incantare i futuri sposi, il made in Italy, infatti, affascina anche per la qualità e la garanzia di classe che caratterizza anche le bomboniere. Grazie a portali come www.narabomboniere.com è possibile avere sempre a portata di mano tutta la qualità delle produzioni italiani, con un semplice click, infatti, è possibile ad esempio acquistare le ultime bomboniere Carlo Pignatelli, con consegna in tutto il mondo.
Qualche dato
È ancora una volta Trusiani a porre l’accento sulla crescita del settore wedding/turismo: “C’è molto da fare ma l’entusiasmo del settore è grande. Basta dare un’occhiata ai dati: nel 2015 il wedding in Italia ha visto 7mila 43 eventi, con una media di 54mila euro di spesa. Un fatturato stimato di 380 milioni, come fosse il terzo operatore italiano. Il settore vede circa 52mila player fra planners veri e propri, fotografi, fioristi, film makers e location specializzate. I mercati al momento più interessati all’Italia sono UK (26.4%), Usa (20.7%), Australia (8.4%) e a seguire Irlanda, Germania, Canada, Russia, Francia, Brasile e Svizzera. Si deve lavorare sui ricchi mercati emergenti per alzare i numeri già ottimi: 333mila arrivi, 1milione 145 room night per una media di una cinquantina di persone ad evento. Da qui si intuisce la potenzialità del segmento”.