Il
Kymriah, è un nuovo farmaco per la cura della
leucemia. Il ritrovato è stato messo a punto da un ricercatore dell’università della Pennsylvania. Il farmaco viene prodotto dalla Novartis. Tuttavia ha un costo proibitivo pari a
400mila euro. Il presidente del cda della multinazionale, Jörg Reinhardt, proprio riguardo alle critiche sul prezzo del farmaco, in una intervista rilasciata al quotidiano Blick di Zurigo ha dichiarato: “Innanzitutto parliamo di un trattamento di una sola volta, mentre le terapie standard, arrivando a costare 100 mila franchi all’anno, possono diventare molto più care”. Ed ancora: “Il Kymriahnon è semplicemente una pastiglia, ma un processo altamente complesso. Ai pazienti vengono prelevate cellule, che vengono geneticamente modificate, a livello terapeutico, quindi di nuovo introdotte”. Tuttavia Franco Cavelli, oncologo svizzero di fama internazionale, intervistato da Repubblica, ha ribattuto: “E’ vero che il Kymriah è una metodologia nuova. Però l’unica malattia per cui si è dimostrato efficace è la leucemia per bambini.Va moltiplicato per tre in quanto, perché sia efficace, obbliga i pazienti a sottoporsi a tutta una serie di trattamenti collaterali, che sono parecchio cari”. Ed ancora: “In realtà siamo di fronte all’ennesimo esempio di farmaci che diventano impagabili. È una situazione insostenibile, contro cui, in tutto il mondo, molti oncologi stanno insorgendo”. Intanto questo farmaco è stato approvato dalla Food and Drug Administration (FDA), l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei farmaci e degli alimenti, nello scorso agosto. Riguardo alle indicazioni terapeutiche viene utilizzato per trattare un
tipo di leucemia molto aggressiva, la
leucemia linfoblastica acuta (LLA) sia nei bambini che negli adulti, qualora le terapie standard non abbiano sortito risultati apprezzabii. Questo farmaco fa sì che le cellule dei pazienti possano riconoscere le
cellule tumorali e quindi attaccarle per distruggerle. La terapia prevede l’utilizzo
linfociti T chimerici (CAR-T), particolari cellule del sistema immunitario. Tali linfociti T una volta estratti da un campione di sangue del paziente, vengono coltivati in laboratorio. Fatto ciò si utilizza un virus per condurre all’interno dei linfociti T un
gene che contiene le istruzioni per scovare le cellule tumorali e quindi distruggerlo.
Dato che il farmaco può avere effetti collaterali anche molto gravi, ad esempio diminuzione repentina della pressione sanguigna, danni neurologici, insufficienza renale, ipossia e febbre alta, i trattamenti possono essere effettuati solo presso strutture ospedaliere purché le cliniche abbiano le strumentazioni adatte e i farmaci per contrastare gli effetti collaterali che eventualmente dovessero presentarsi.