Stando ai dati Eurostat l’
Italia risulta il paese europeo in cui vi sono più poveri. La povertà è un concetto relativo che va misurato sulla base di determinati indici. Al giorno d’oggi è da ritenersi povero chi ha difficoltà a fare un pasto proteico ogni due giorni, comprarsi vestiti nuovi da sostituire a quelli non più utilizzabili, possedere un’auto, avere una connessione internet, uscire una volta al mese con gli amici, fare una settimana di vacanza all’anno. In particolare risultano ben
10,5 milioni i cittadini italiani che versano in questa condizione. Rappresentano il 14% del totale europeo e sono più dei 9,8 milioni di abitanti della Romania nella stessa situazione. In termini percentuali va precisato che
l’Italia è undicesima tra i 28 Stati membri con un 17,2% di indigenti sul totale. Mentre i paesi europei che presentano le
maggiori quote di cittadini deprivati in relazione alla popolazione totale sono Romania, con il 49,7%, Bulgaria (48%), Grecia (36%), Ungheria (32%) e Lituania (29%). Ad andare meglio sono i paesi nordici, in particolare la percentuale di indigenti è del 3% in Svezia, del 4% in Finlandia e del 5% in Lussemburgo e del 6% in Danimarca. Inoltre stando ai dati Istat:
“I poveri assoluti”, chi non è in grado di acquistare nemmeno beni e servizi essenziali , sono triplicati. Nel 2006 erano 1,66 milioni, l’anno scorso l’istituto di statistica ne ha contati 4,7 milioni. Tra cui 1,3 milioni di bambini. Se la cifra dell’Eurostat è più che doppia è perché prende in considerazione tutti i residenti “in stato di deprivazione”.
Insomma per la serie Italia mia benché il parlar sia indarno, può accadere che vi siano italiani che preferiscono indebitarsi per avere l’ultimo modello dello smartphone e tagliare drasticamente sulla dieta o su altri bisogni essenziali. Pertanto in alcuni casi si tratta di una povertà nascosta dietro un’apparenza di benessere ostentata.