La
storica azienda veronese produttrice del
pandoro da tempo in crisi di liquidità grazie all’investimento di un fondo maltese e alle campagne di solidarietà promosse sui social network, a novembre ha fatto ripartire la produzione. In particolare il 20 novembre scorso è stato sfornato il primo
pandoro nello storico stabilimento di San Giovanni Lupatoto. Ed anzi grazie anche alla campagna di solidarietà che si è attivata sul web la domanda è stata superiore all’offerta. Tuttavia stando a quanto riportato dal
Corriere della Sera, nonostante vi sia una forte domanda dei prodotti della storica azienda milanese, la società avrebbe deciso di non produrre più del milione e mezzo di pezzi previsto, nonché ha comunicato ai sindacati che intende attivare le procedure per la messa in
cassa integrazione dei lavoratori. Le associazioni dei lavoratori dal canto loro si sono dette di parere contrario. La direzione teme che produrre ancora altri pandori porterebbe sugli scaffali prodotti che potrebbero non essere venduti a prezzo pieno. I consumatori avrebbero pertanto la disponibilità dei pandori troppo sotto
Natale, per cui i supermercati sarebbero portati ad applicare supersconti per smaltire il prodotto. Insomma per i
lavoratori della Melegatti quest’anno il
pandoro potrebbe essere amaro a causa delle incertezze legate al loro posto di lavoro.
In ogni caso la prossima tappa relativa alle vicende debitorie della società si prevede a marzo, quando l’azienda dovrà presentare in tribunale un accordo di ristrutturazione del debito.