professore Giovanni Corsello, presidente della Società Italiana di Pediatria. “La situazione è drammatica ed è legato ad una serie di fattori dovuti a stili di vita incongrui che partono da un’alimentazione sbilanciata, troppo ricca di grassi, sali, zuccheri. D’altro canto questi bambini tendono ad uno stile di vita sedentario“. D’altronde basti considerare questi riferimenti: secondo i dati dei ministeri dell’Istruzione e della Salute relativi al 2014 la Campania è maglia nera per quanto riguarda l’obesità infantile. I dati mettono a nudo una realtà ben presente in Campania per quanto riguardo il tasso dei bambini obesi. In particolare dai dati emerge che il 6% di quelli tra gli 8 e i 9 anni è severamente obeso, ben 23.059, mentre gli obesi sono 82.080 e quelli sovrappeso 103.841. Quel che si rileva è che il riscontro dell’obesità nei ragazzi deriva da uno stile alimentare scorretto mutuato in primis dai genitori. Stando ai dati emerge infatti che solo il 29% delle madri di bambini in sovrappeso si pone il problema che il figlio mangia troppo, e solo il 41% delle madri di bambini che praticano poca attività sportiva è consapevole di questa scarsa attività fisica del proprio figlio.
L’obesità in età infantile consente anche un tracciato delle condizioni socio-economiche delle famiglie in quanto queste situazioni si verificano maggiormente nei nuclei familiari in difficoltà economiche e con basso livello di istruzione.