Il soldato nordcoreanodisertore lunedì 13 novembre è riuscito a raggiungere la Corea del Sud. Poteva essere la fine di una odissea, ed invece ne è iniziata puntualmente un’altra, se vogliamo ancora più raccapricciante. Il soldato è stato ricoverato nei pressi di un ospedale di Seul per ricevere le prime cure a causa delle molteplici ferite da armi da fuoco riportate mentre attraversava la Joint Security Area del villaggio di Panmunjom, uno dei pochi confini disponibili sul fronte intercoreano. Ebbene i medici hanno riscontrato nel suo apparato digerente un verme cilindrico della grandezza di quasi trenta centimetri, oltre che una decina di parassiti. Così ha dichiarato alla stampa interanzionale Lee Cook-jong, uno dei medici che ha in cura il giovane soldato: “Ho più di vent’anni di esperienza come chirurgo alle spalle, ma cose così si trovano soltanto nei libri di testo”. Al momento il sergente si trova ricoverato nell’ospedale di Suwon, in condizioni critiche ma stabili. In particolare dalla condizione del soldato, che per il suo ruolo privilegiato avrebbe diritto a una quota alimentare più sostanziosa rispetto al resto della popolazione, se ne deduce quindi che quest’ultima sia ridotta alla fame. Oltre allo stato di denutrizione si riscontra nella popolazione anche un livello di scarsa igiene, da cui deriva la proliferazione di vermi parassiti, oltre che infezioni, quali la tubercolosi e l’epatite B. Inoltre la diffusione di questi parassiti intestinali potrebbe anche derivare dal fatto che l’agricoltura del Nord Corea non avendo a disposizione dei fertilizzanti chimici utilizzerebbe degli escrementi umani.
In questo senso così ha raccontato il soldato: “Fino agli anni ’70 era lo stato a distribuire fertilizzanti chimici, ma dagli anni ’80 la produzione ha cominciato a calare tanto che negli anni ’90 il governo non ne forniva più”.
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