Le dinamiche del mercato assicurativo
A rivelarlo è il “Global Insurance Distribution & Marketing Consumer Study 2017“, una recente ricerca di Accenture, società di consulenza globale che ha messo sotto osservazione proprio il mondo assicurativo, sintetizzando che il mercato è in calo, soprattutto in Italia e principalmente nel comparto vita (che negli ultimi anni aveva fatto da traino all’intero settore), ma anche che le compagnie possono trovare uno sbocco positivo puntando a fidelizzare i clienti attraverso la personalizzazione dei servizi e una assistenza più mirata.
Il cliente al centro
Questi ultimi sono due dei principali “nuovi” desideri dei consumatori, che negli ultimi anni stanno per così dire maturando, evolvendo il proprio comportamento anche in questo ambito, con un primo effetto pratico visibile proprio nelle maggiori richieste e in un livello più alto di esigenza, sulla spinta di modelli di interazione ispirati dalla Digital economy.
Si diffonde l’Insurtech
È il trionfo, almeno potenziale, del cosiddetto InsurTech, ovvero della tecnologia applicata al mondo assicurativo: come rivelato sempre da Accenture, questo segmento sta crescendo a ritmi superiori rispetto a quelli del FinTech, con un più 38 per cento di incremento di investimenti tra il 2014 e il 2016 contro il più 32 per cento dei servizi finanziari innovativi.
Esperienze multicanale e connessione
Il segreto del successo è proprio quello di accompagnare (e in certi casi anticipare) le esperienze degli utenti: dal sondaggio effettuato dai tecnici della compagnia americana si scopre che il 60 per cento degli intervistati vorrebbe avere una customer experience multicanale, con la possibilità di interagire con la propria compagnia assicurativa attraverso qualsiasi mezzo, fisico o digitale; metà del campione, inoltre, ritiene prioritario avere accesso immediato alla propria compagnia in caso di bisogno, utilizzando ad esempio attraverso il proprio dispositivo mobile.
Tutto si svolge online
L’interazione è quindi un tratto fondamentale dell’assicurazione del nuovo millennio, e non è un caso che anche in Italia si cominci a comprendere le potenzialità di questo mercato; oggi, infatti, anche nel nostro Paese sono attive compagnie che online offrono servizi e la stipula diretta dei contratti, come nel caso di www.polizzaviaggio.it (orientata sul turismo), o che i consumatori si dicono pronti ad accogliere l’ingresso in scena dei grandi player del Web.
Una domanda più matura
Quasi quattro italiani su dieci sono disposti a sottoscrivere polizze griffate dai più grandi “operatori del digitale” del mondo, come Google, Amazon, Facebook ed Apple: per la precisione, il 38 per cento delle persone è pronta a questo passo, un dato superiore a quello medio dei principali Paesi Europei (che si ferma al 32 per cento) e inferiore solo ai valori di un mercato molto evoluto come quello britannico (dove la quota sfiora il 50 per cento). E per comprendere la dinamicità del settore (e anche il nuovo livello di maturità raggiunto dai consumatori italiani), basta dire che una similare ricerca svolta quattro anni fa aveva stimato questa propensione appena al 22 per cento, ovvero sedici punti percentuali in meno.