Con l’approvazione della legge sull’
utilizzo della cannabis a scopo terapeutico vi è stata una vera e propria svolta a cui ne seguiranno delle altre. In particolare i farmaci saranno a carico del
Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Così prevedono i due emendamenti che sono stati approvati dalla commissione Bilancio al Senato. Insomma la
cannabis terapeutica è diventata legale e spetterà al servizio sanitario nazionale pagare la terapia del dolore ai pazienti che ne possono beneficiare. La cannabis in particolare si è rivelata utile per quanto riguarda i dolori derivanti da alcune patologie oncologiche, o alcuni effetti collaterali a seguito delle stesse. In ogni caso la cannabis potrà essere utilizzata a scopo eminentemente terapeutico e verrà somministrata attraverso un infuso o per vaporizzazione. Oltre alla legalizzazione della cannabis terapeutica quest’anno si è assistito anche alla messa in commercio della
EasyJoint, la “marijuana legale”. Definita
cannabis leggera, l’erba che non sballa ha subito conquistato il favore del pubblico. Può in effetti definirsi così in quanto il THC, ovvero il principio attivo in grado di causare effetti psicoattivi, è presente appunto in quantità minime. Basti solo pensare che l’erba Eletta Campana, una varietà prodotta in Italia contiene una percentuale del principio psicoattivo della marijuana inferiore allo 0,6. Allo stato attuale sono ancora pochi i rivenditori che hanno ottenuto la licenza per vendere questop tipo di marijuiana legale.
In tutto ne sono una ventina e l’elenco ufficiale è possibile reperirlo sul sito Easy Joint. Di certo è diventata un vero e proprio fenomeno di mercato: ne sono stati venduti già 20mila barattoli.