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Apple in tribunale per le animoji

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Guai in vista per la Apple? Forse il termine è un po’ troppo altisonante ma qualche nuvola all’orizzonte sembra esserci. Al centro delle cattive notizie ci sono le animoji, una novità che ha caratterizzato il tanto atteso iPhone X ma che sembra riprendere il nome da un marchio registrato. Almeno a quanto sostiene la società Emonster che se ne attribuisce la paternità.

Il motivo del contendere

Le animoji della Apple sono una delle novità che caratterizzano le nuove funzionalità del piccolo gioiello da collezione: l’iPhone X. Di cosa si tratta? Di alcune faccine animate in tempo reale che riprendono proprio le espressioni del volto di chi sta utilizzando il telefono. A rendere tutto ciò possibile è l’evoluta fotocamera frontale dello smartphone nato per festeggiare il decimo anno di attività della casa di produzione di Cupertino. A porre il veto sul ricorso a questo nome è stata la casa giapponese Emonster che, di recente, ha sporto negli Stati Uniti una denuncia nei confronti di Apple. L’accusa è chiara: i giganti della Silicon Valley si sarebbero appropriati in maniera indebita del termine utilizzato per indicare queste speciali faccine.

La storia

La società giapponese che accusa il colosso a stelle e strisce, infatti, già nel 2014 ha realizzato una app proprio dal nome Animoji. Si trattava di uno strumento molto meno avanzato di quello proposto dalla Apple ma capace, in ogni modo, di rispondere alle funzionalità previste. Secondo la società giapponese, come riporta il suo numero uno Enrique Bonansea, il gigante di Cupertino ha provato ad acquistare i diritti di utilizzo del nome dalla società e di fronte a un rifiuto non si sarebbe scomposta più di tanto, utilizzandolo anche senza i dovuti diritti. La richiesta di risarcimento è sconosciuta ma si immagina molto consistente. I giapponesi, tra l’altro, chiedono anche che Apple non faccia ricorso al termini Animoji per la propria funzionalità. Da Cupertino, però, si è subito passati al contrattacco. Nei mesi scorsi, infatti, la stessa Apple aveva fatto richiesta all’apposito ufficio statunitense di procedere all’invalidazione del trademark registrato a nome di Emonster sulla base di un errore di procedura. Il verdetto non è stato ancora emesso e potrebbe riservare delle interessanti sorprese in questa storia.

Apple scivola nella classifica produttori

Le cattive notizie per la Apple – che resta tra i marchi più amati dal pubblico per i suoi meravigliosi prodotti da rendere unici anche attraverso cover iPhone 7 personalizzate o adatte a ogni modello di smartphone e tablet realizzata grazie al portale Personalizzalo – non sono finite. Nel mese di settembre, infatti, il produttore americano è scivolato al terzo posto nella classifica mondiale relativa al numero di vendite. A scavalcarla e a posizionarsi alle spalle del produttore sudcoreano Samsung è stata la cinese Huawei. Un mese storico, che segna un sorpasso importante che si conta sarà recuperato proprio con il lancio dell’iPhone X. Secondo i dati della società di analisi Counterpoint Research, infatti, Huawei ha battuto nel numero di vendite Apple per ben due mesi di seguito. I dati presentati a settembre e relativi al mese di giugno, infatti, vedono crescere la quota di mercato del produttore cinese fino al 12 per cento, con Apple ferma al 9 per cento. A luglio la tendenza è stata confermata e si crede che solo le vendite della nuova gamma di iPhone potranno riportare l’azienda di Cupertino al secondo posto.

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