La notizia di pochi giorni fa è stata diffusa dall’Istituto di Radioprotezione e Sicurezza nucleare, secondo cui una
nube radioattiva proveniente dai paesi del’Est avrebbe attraversato l’Europa. In particolare le stazioni europee avrebbero rilevato livelli elevati di
rutenio 106, ovvero un isotopo radioattivo che deriva dalla scissione di atomi. Intanto l’IRSN (l’istituto francese di sicurezza nucleare) ha spiegato che è non possibile individuare con precisione il luogo esatto in cui è avvenuta la perdita di questo
materiale radioattivo, tuttavia potrebbe trovarsi tra i Monti Urali e il fiume Volga, ovvero l’incidente si sarebbe verificato in Russia o in Kazakistan. I governi di entrambi i paesi hanno però fatto sapere di non essere a conoscenza di alcun incidente che si sarebbe verificato nelle loro centrali nucleari. Si ritiene che il
rutenio 106 potrebbe essere stato rilasciato da un centro di medicina nucleare oppure in un sito relativo al trattamento del combustibile nucleare. L’IRSN in particolare ne ha monitorato la presenza fin da fine settembre del 2016. In ogni caso tutte le fonti hanno affermato che non esistono rischi per la
salute umana o per l’
ambiente. E’ pur vero che l’IRSN ha stimato un rilascio compreso tra i 100 e i 300 terabecquerel sebbene per un lasso di tempo della durata di poche settimane. Tuttavia si tratta pur sempre di un livello di emissioni che, nel caso in cui si fossero verificate in Francia, avrebbero reso necessario l’adozione di misure d’urgenza, quali l’evacuazione degli abitanti nel raggio di vari chilometri.
In ogni caso le autorità sanitarie francesi hanno raccomandato di prestare attenzione alla provenienza dei funghi che sono stati acquistati nei negozi e nei supermercati, cercando di evitare quelli che provengono dalle aree che si trovano più vicine al luogo ove è stato ipotizzato che si sia verificato l’incidente.