Il modo in cui parliamo e le parole che utilizziamo possono rapresentare un indicatore attendibile del nostro livello di stress. E’ quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori della Carnegie Mellon University che hanno spiegato in che modo lo stress può agire sulla nostra vita. in particolare stando a questo studio californiano, lo stress ci induce a parlare di meno e a fare un maggiore uso di avverbi. Secondo i ricercatori quando siamo sotto stress tendiamo ad utilizzare con maggiore frequenza avverbi quali veramente e incredibilmente che vengono utilizzati come una sorta di intensificatori emotivi, in quanto indicano uno stato di particolare eccitazione. Un altro segnale dello stress che ci viene evidenziato dal linguaggio, è rappresentato dallo scarso utilizzo della parola loro, che sta ad indicare un eccessivo ripegamento sulla propria persona. I ricercatori hanno preso in esame un campione di di 143 volontari le cui conversazioni sono state registrate per due giorni tramite dispositivi. In tutto sono state realizzate 22.627 brevi registrazioni.
Focalizzandosi sull’utilizzo di pronomi e degli aggettivi i ricercatori sono riusciti a stabilirne quindi la frequenza di utilizzo. Insomma anche il linguaggio può essere utilizzato come un indicatore per evidenziare i livelli di stress.
Questo sito Web utilizza i cookie in modo da poterti offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando torni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web ritieni più interessanti e utili.
Cookie strettamente necessari
I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.
Cookie di terze parti
Questo sito utilizza Google Analytics per raccogliere informazioni anonime come il numero di visitatori del sito e le pagine più popolari e Google Adsense per monitorare il comportamento dell'utente in relazione ai banner pubblicitari.