La crisi dilagante in Italia ha colpito tutti i settori dell’industria, il Pil è calato del 10% rispetto al periodo antecedente la crisi finanziaria. Nessun intervento è stato fatto per alleggerire la morsa delle tasse su imprenditori, commercianti ed artigiani. Anzi, le norme fiscali e le complicate leggi del lavoro intrise di ottusa burocrazia hanno gravato gli italiani di spese sempre più insostenibili. E’ aumentato tragicamente il numero dei suicidi a causa di fallimenti di imprenditori stritolati dai debiti.
Sostiene il “The Guardian” che la classe media italiana non aveva intenzione di uscire dall’euro, poiché i loro risparmi, le loro attività e le loro proprietà erano al sicuro. Così oggi non è, e anche lei si sente minacciata. In modo particolare è venuto meno il sostegno all’Italia promesso da Bruxelles e dalla Banca Centrale Europea.
Il quotidiano inglese punta il dito anche contro Mario Draghi, Presidente della Banca Centrale Europea, incapace di attuare una politica in grado di limitare i danni in Italia. L’articolo del “The Guardian” fa una chiusura che ha tutta l’aria di una sentenza che sancisce la morte dell’euro: “Non si possono commettere errori, un ritorno alla lira sarà doloroso. Eppure sembra che gli elettori siano disposti a contemplare questa possibilità per fermare la deriva dell’economia italiana”.