L’allarme viene dall‘American Society for Microbilogy: i ricercatori hanno isolato un batterio che contiene un gene chiamato Mcr-1. Tale batterio risulta resistente a tutti gli antibiotici anche alla colistina, che è il farmaco in ultima istanza che si utilizza contro i batteri multi-resistenti quando tutti gli altri hanno fallito. Insomma dato che tale batterio è resistente anche alla Colistina, lo scenario ipotizzato dai ricercatori è molto simile a quella che si potrebbe definire una vera e propria Apocalisse antibiotica: se non si trovano farmaci in grado di combattere questi batteri, anche quella che oggi consideriamo una banale infezione potrebbe rivelarsi fatale. D’altronde la stessa Colistina si utilizza in modo massivo negli allevamenti di pesci e animali propro per contenere le infezioni derivanti dai batteri multi-resitenti. Pertanto si ottiene l’effetto opposto col risultato finale che questi batteri risultano ulteriormente rafforzati. Come riporta il The Guardian, così si è espresso il professore Sally Davies, chief medical officer per l’Inghilterra: “Il mondo sta affrontando un’apocalisse antibiotica. A meno che non venga intrapresa alcuna azione per fermare le pratiche che hanno permesso la resistenza antimicrobica a diffondersi e vengano scoperti nuovi modi per sviluppare nuovi tipi di antibiotici, potremmo tornare ai giorni in cui le operazioni di routine potrebbero non bastare e le ferite semplici o le infezioni potrebbero costituire reali minacce per la vita”.
Di questo tema se ne parlerà anche a Berlino dove si terrà una grande conferenza internazionale.
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