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I 3 motivi per cui l’euro non funziona

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Euro rotto
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Euro rotto

In questo guest post Giovanni, autore del sito Il Trading Per Te, ci spiega i 3 principali motivi per cui la moneta unica europea sembra non funzionare.

Probabilmente se domani ci fosse un referendum in Italia per l’uscita dall’euro, il “Si” vincerebbe. E forse anche con un certo margine. Sono tantissimi gli italiani che accusano la moneta unica di essere la causa madre dei loro problemi economici. E dunque, diciamoci la verità, l’euro è una moneta che in Italia piace veramente a pochi.

Ma quest’odio nei confronti dell’euro è giustificato? Vediamo quali sono i 3 principali motivi per cui l’euro non funziona e per cui, forse, non funzionerà mai.

1) Economie diverse dovrebbero beneficiare di politiche monetarie diverse

L’eurozona è composta da 19 paesi differenti. Ogni paese è caratterizzato da un’economia profondamente diversa. Basti pensare come sia diversa l’economia dell’Italia, a vocazione manifatturiera e composta di piccole e medie imprese, rispetto a quella portoghese o tedesca.

Ecco, la logica economica ci dice che economie diverse dovrebbe basarsi su ricette economiche diverse. Per esempio la politica monetaria, ovvero le mosse espansive o restrittive di una banca centrale per influenzare il tasso di cambio, l’inflazione e la crescita, dovrebbe essere unica per ogni paese.

Si può facilmente intuire che aver inglobato sotto la stessa casa 19 economie molto diverse abbia creato, naturalmente, non pochi problemi economici. Perché è impossibile trovare delle ricette economiche da perseguire che vadano bene per tutti.

2) Culture e popoli diversi dovrebbero utilizzare valute diverse

Il più grande “ideale” che si sente spesso dai sostenitori dell’euro è che l’obiettivo finale è arrivare a costruire gli “Stati Uniti d’Europa”. Questo a me fa abbastanza sorridere. L’unità di popoli diversi si crea con la cultura, non che artificiose forzature istituzionali.

Gli USA hanno una cultura di base uguale. Anche molto forte, sono fieri di essere americani. Dalla Florida fino alla California, passando per il Texas, ci sono differenze si. Ma la cultura rimane quella americana.

Non ho mai sentito nessuno dire che si sente “europeo”. E anche giustamente, perché gli stati europei sono ben diversi tra loro per storia, radici, lingue e cultura. Anche per questo, collegandoci al punto di prima, le economie si sono sviluppate in modo differente.

Insomma, è chiaro che è stata una forzatura il voler unire, attraverso una moneta, popoli e nazioni che sono molto diversi per cultura e valori.

3) La Germania trae vantaggio dall’euro a discapito dei popoli mediterranei

Questa storia non è una leggenda. A volte alcuni media provano a fare presente questo punto, ma il potere assoluto che la Merkel ha in Europa rende il problema irrisolto.

La Germania ci guadagna dall’euro perché, avendo il potere assoluto sulle scelte di politica fiscale da attuare e imporre a tutti (vedi l’austerity), essa può di fatto esercitare le ricette economiche a lei più vantaggiose. A discapito degli altri paesi.

Solo Mario Draghi negli ultimi tempi sta cercando di contrastare il potere della Merkel attraverso misure monetarie espansive che danno beneficio ai paesi in difficoltà. Ma finché la politica fiscale sarà imposta dalla Merkel, ovvero finché saranno imposti vincoli di bilancio e austerity, è chiaro che i benefici maggiori li avranno i tedeschi. A discapito dei popoli mediterranei.

Ma uscire dall’euro non sarebbe indolore…

E’ però non onesto non riconoscere che, essendo l’Italia già dentro l’unione monetaria, uscire dall’euro sarebbe certamente doloroso e causerebbe forti conseguenze economiche negative nel breve termine. Chiaramente, la scelta giusta sarebbe stata quella di non entraci prima.

Queste tesi anti-euro non sono solo opinioni del sottoscritto. Sono ormai molti gli economisti che cominciano ad esporsi apertamente contro l’euro. Il più importante tra essi è il premio Nobel per l’economia nel 2001 Joseph Stiglitz. Le sue letture sono certamente consigliate per approfondire il tema.

Vi lascio con una frase di Paul Krugman, altro economista anti-euro: “Adottando l’Euro, l’Italia si è ridotta allo stato di una nazione del Terzo Mondo che deve prendere in prestito una moneta straniera, con tutti i danni che ciò implica”.

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