Ischia si lecca ancora le ferite per il terremoto che ha fatto tremare l’isola qualche giorno fa. Alla notizia tragica dei due morti e dei numerosi feriti ha fatto da contraltare la bellissima storia di Ciro, bambino coraggioso di 11 anni che da sotto le macerie ha coordinato le operazioni dei vigili del fuoco, riuscendo a salvare i due fratellini più piccoli. Eppure in un certo senso questa tragedia era stata “preannunciata” da San Gennaro, il cui sangue non si è sciolto in occasione del terzo miracolo laico. Pochi sanno infatti che il fenomeno dello scioglimento del sangue si verifica tre volte all’anno: il 19 settembre (giorno del martirio di San Gennaro); il sabato precedente la prima domenica di maggio (giorno della traslazione del corpo del santo); e infine il 16 dicembre, giorno dell’eruzione del Vesuvio nel 1631 quando si dice che il santo fermò la lava alle porte della città. Ebbene il 16 dicembre scorso il sangue non si è sciolto, un evento che lasciava presagire sciagure. E purtroppo si sono verificate come dimostrato il terremoto che ha messo in ginocchio l’isola d’Ischia, ma anche i disastrosi incendi che hanno interessato nel periodo di luglio l’area vesuviana.
Anche in altre occasioni il sangue di San Gennaro non si è sciolto, e purtroppo si sono susseguite disgrazie e sciagure. Successe nel 1939 e nel 1940, quando l’Italia decise di prendere parte alla Seconda Guerra Mondiale; nel 1943, quando l’esercito nazista occupò Napoli; nel 1973, quando si diffuse la peste nella città partenopea; ed infine nel 1980, data del terrificante terremoto in Irpinia.
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