Stando auno studio condotto dall’dall’Irccs Neuromed che ha preso in esame oltre 18mila persone adulte reclutate nell’ambito della ricerca Moli-sani, la dieta mediterranea fa indubbiamente bene alla salute ma i benefici e i riscontri concreti riguardano chi può spendere di più. Stando all’analisi dei dati è emerso che la dieta mediterranea è in grado di ridurre del 15% le patologie cardiovascolari ma soltanto nei soggetti più istruiti e abbienti. Dalla ricerca ad esempio è emerso che le persone con minore disponibilità economica, ad esempio spendono meno per acquistare l’olio di oliva e lo stesso può dirsi per altri alimenti tipici di questa dieta. Insomma oltre alla quantità a fare la differenza è la qualità. Per i ricercatori bisognerebbe promuovere degli interventi per eliminare queste disuguaglianze in tema di accesso alla salute, un diritto che dovrebbe riguardare tutti.
Ad esempio secondo gli autori dello studio che è stato pubblicato sulla rivista International Journal of Epidemiology, alcuni cibi si potrebbero far rientrare nella dichiarazione dei redditi, come avviene già per alcuni farmaci.
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